Il concetto è semplice, basta ribaltare la prospettiva: quando sei davanti e vinci, le altre hanno solo due alternative, tenere il passo o allontanarsi. Nel fine settimana dove solo Atalanta e Bologna (entrambe per 1-0) vincono tra le squadre reduci dalle coppe europee e in attesa di un Lazio-Inter che, per la Dea, sarebbe molto prezioso finisse in pareggio, il primato in classifica dei bergamaschi tiene (con 37 punti in 16 partite) e permette pure di allungare su chi insegue.
Si tratta di una situazione davvero da applausi, con la Juventus che non perde mai ma che vince pure pochissimo: i bianconeri sono a -9 rispetto all’Atalanta con appena 6 successi in 16 giornate, esattamente la metà di quelle ottenute da Gasperini e i suoi ragazzi. Con la sconfitta della Fiorentina (che ha una gara in meno, il recupero contro l’Inter) i Viola scivolano momentaneamente a -6 e poi c’è il Milan che è stato contestato al termine dello 0-0 con il Genoa per un -14 dalla vetta che ha un sapore molto particolare per gli orobici. La Roma, ormai impegnata nella lotta per non retrocedere a pieno titolo, sta addirittura a -21. Nemmeno si fosse in Alaska nei giorni di vero inverno.
L’altro grande tema che intreccia le storie atalantine e la classifica sono le 10 vittorie consecutive. Per i bergamaschi si tratta di un record assoluto, mai in Serie A si era arrivati ad un traguardo simile con una sfilza di 30 punti (di fila) che hanno messo in ordine tutte le avversarie alle spalle dell’Atalanta. Ed in attesa dell’Inter, giusto rimarcare che l’attuale seconda della classe ovvero il Napoli è a soli 2 punti (37 i bergamaschi, 35 i partenopei) con lo scontro diretto giocato in casa degli Azzurri al Maradona che si è chiuso con un clamoroso e netto 3-0 afavore dell’Atalanta.
I più cauti diranno che la squadra di Gasperini è a 3 punti da quota 40, quelli attenti ma un po’ più fiduciosi si soffermeranno sui 14 punti di vantaggio sull’ottava in classifica e sulla qualificazione ad una delle coppe che pare davvero ad un passo già a dicembre ma la verità, l’unica verità, è che questa squadra non ha limiti. Non deve porsi limiti, non ha nessun senso che si ponga limiti. Perché è giusto e sacrosanto puntare alla luna, nel peggiore dei casi si è fatto un giro tra le stelle.
Lo striscione che la curva nord del Gewiss Stadium ha dedicato a Gian Piero Gasperini all’inizio della gara di Champions League con il Real Madrid (Ph: Alberto Mariani)