Atalanta al palo e le altre non corrono. La 31esima giornata di serie A si è conclusa con la Juventus che ha fallito l’aggancio e il Bologna il sorpasso. Restano da giocare quattro partite in casa e tre fuori. Nulla è facile, tutto da sudare. Il terzo posto è salvo, ma i margini si sono ridotti. Tanto più alla vigilia del confronto diretto al Gewiss Stadium con la squadra di Italiano che, dopo un inizio stagione altalenante e un impatto per niente agevole con la Champions, ha risalito la china e ripreso la corsa. Mai l’Atalanta si era ritrovata a fare i conti con sé stessa come nella situazione attuale. Si poteva perdere con l’Inter, era nella logica delle cose, non dilapidare un vantaggio importante lasciando tre punti a Fiorentina e Lazio con un paio di intoppi difensivi che si sono trasformati in regalie. Ce ne sono stati anche in passato, solo che davanti si segnava eccome. Come si è passati da gol a grappoli allo zero assoluto è tutto da capire. L’Atalanta spinge sulle fasce ma quando il pallone arriva in mezzo all’area le azioni si vanificano. Certo, anche gli episodi contano. Se il tiro di sinistro di Retegui, nell’unica occasione in cui è riuscito a calciare verso la porta, avesse avuto maggiore fortuna (il pallone, deviato dal portiere, ha preso una strana traiettoria finendo al di là del palo), avremmo assistito ad altro finale di partita. Ma il campionato è fatto di numeri e non riuscire ad avvantaggiarsi del fattore campo rappresenta un gap notevole. La squadra, costruita con tutti i crismi, ancorché penalizzata da tanti infortuni, conserva intatti i valori tecnici dei singoli, ma deve ritrovare compattezza perché possano essere espressi nel collettivo come nelle individualità. Ormai si gioca in 16 e chi si alza dalla panchina deve dimostrare ogni volta di avere ancora più voglia, concentrazione e determinazione, perché chiamato evidentemente a contribuire al cambio di passo e garantire più risorse con la freschezza atletica.
Charles De Ketelaere è assente dal tabellino dei marcatori dal 22 dicembre scorso, quando realizzò la doppietta decisiva per la vittoria sull’Empoli (Ph: Alberto Mariani)