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Outdoor 21 Aprile 2025di Marco Enzo Venturini

Piastri da campione del mondo, Leclerc pure

A Jeddah è missione compiuta per due dei grandi protagonisti della Formula 1 odierna. Il primo è Oscar Piastri, che vince anche il Gran Premio dell’Arabia Saudita, si issa in cima alla classifica mondiale superando Lando Norris e si candida a numero uno della McLaren e quindi a primo pretendente al titolo. Ma a conquistare l’obiettivo di giornata per la quinta tappa del campionato è anche Charles Leclerc, che regala alla Ferrari il primo podio stagionale. Superando, forse, addirittura le più rosee aspettative.

I veri sconfitti del fine settimana saudita sono due: Max Verstappen e soprattutto Lando Norris. Il campione olandese ancora una volta si è preso un podio probabilmente superiore rispetto alle attuali possibilità della sua Red Bull, tornando però a mostrare quegli eccessi di nervosismo e le piccole scorrettezze che ne hanno contraddistinto i momenti più bui di una carriera comunque stellare. E infatti il suo taglio della prima curva al via, nel tentativo di resistere all’attacco di Piastri, gli provoca una penalità di 5 secondi che a conti fatti gli costa la vittoria. Max si lamenta, e quasi nemmeno festeggia il podio: la decisione appare però incontestabile.

Alle spalle dei due dominatori del Gran Premio dell’Arabia Saudita, però, spunta un po’ a sorpresa la Ferrari di Leclerc. Il monegasco, ancora una volta attardato in qualifica e che al sabato si era addirittura lasciato scappare che dalla SF-25 non ci fosse del potenziale da cui ricavare margini di crescita, interrompe l’incantesimo del mancato podio per il Cavallino nel 2025. E lo fa con una delle migliori prestazioni della sua intera carriera.

Partito con le gomme a mescola media come tutti gli altri big (a parte Norris, che però era decimo in griglia), Leclerc si dimostra un mago nella gestione degli pneumatici operando l’unico pit stop della gara al 30° giro. Per dare alcuni metri di paragone: la stessa operazione era arrivata al 20° per Piastri, al 21° per Russell, al 22° per Verstappen. E proprio le nove tornate di vantaggio sull’inglese della Mercedes permettono alla Rossa di superare il rivale (e vero spauracchio di inizio stagione) già al giro 38. Non solo: già nel giro successivo il vantaggio di Leclerc è di addirittura due secondi. Numeri degni dell’epoca di Schumacher.

A fine gara invece Leclerc deve difendere con gli artigli il suo terzo posto dal ritorno di Norris, in vantaggio di mescola (medie per lui, dure per la Ferrari) e al volante di una vettura indiscutibilmente più performante. Ebbene: il monegasco infila una lunga serie di giri da qualifica impedendo all’ex leader del mondiale di portarsi a un solo secondo di distanza, se non al passaggio sotto la bandiera a scacchi. E qui è giusto aprire un capitolo a parte sull’inglese della McLaren.

L’Arabia Saudita certifica che, almeno per il momento, Norris non è materiale da titolo del mondo. Non solo per la sola vittoria raccolta contro le tre del compagno Piastri (che ora gli è davanti di 10 punti). E nemmeno solo per l’errore in qualifica che lo aveva costretto alla non facile rimonta dal decimo posto in griglia. Anche in gara Lando compie una serie di piccoli ma fondamentali errorini, a partire dal doppio sorpasso e controsorpasso con uno sparagnino Lewis Hamilton al 13° e 14° giro. Senza dimenticare il doppio rischio di penalità sia all’ingresso che all’uscita della pit lane in occasione del suo cambio gomme. Piastri invece non sbaglia mai, e anzi incanta: anche lui a un certo punto deve superare Hamilton, ma lo fa con una manovra da urlo, complicatissima e perfetta, nella rischiosissima curva 21.

Sono questi i segnali che fanno capire di essere in presenza di un possibile, futuro campione del mondo. E Piastri, a +10 su un Norris in difficoltà e +12 su un Verstappen con i nervi a fior di pelle, può davvero iniziare a crederci. Meno Leclerc, che è già a -52 e prima del podio non gira intorno ai problemi della Ferrari: «Non mi aspettavo neanche di concludere al terzo posto, anzi pensavo che mi sarei dovuto difendere da chi stava dietro. Abbiamo raccolto il massimo assoluto a cui possiamo ambire e sono molto fiero di questo, ma ora dobbiamo migliorare la macchina. Perché vogliamo lottare per posizioni ancora migliori. Dobbiamo continuare a spingere al massimo, speriamo che gli aggiornamenti arrivino il prima possibile». E queste sono parole di un pilota che il titolo del mondo ce l’ha in testa eccome. Per ora, purtroppo, continua a mancare buona parte del resto.

Oscar Piastri, vincitore del Gran Premio dell’Arabia Saudita (photocredits: McLaren)