Il 18 novembre del 1952 veniva posta la prima pietra dello Sci Club Selvino. Quella stessa pietra si sarebbe rivelata miliare. Per tutto ciò che è stato realizzato sull’Altopiano. Per le storie, i successi, gli uomini e le donne che attraverso lo sport hanno trovato il miglior modo per approcciarsi alla vita e chi ancora è diventato grande e ha reso grande la realtà seriana. Tutto però è cominciato attraverso un’intuizione, miscelata alla passione, all’entusiasmo e alla laboriosità di Mario Grigis che ha trovato nel Monte Poieto la location ideale per proporre in Bergamasca il modello statunitense per lanciare uno sci club d’eccellenza. Il collante ideale, per colui che aveva in Zeno Colò e Celina Seghi due riferimenti, anche l’amicizia. Quella che lo legava a Louis Grigis, altro motore per avviare quello che si sarebbe trasformato in un’idea dai contorni di storia. Oltre venti coloro che si sarebbero vestiti d’azzurro nel corso della carriera. Due, invece, gli ori olimpici. Un primato, uno dei tanti gelosamente custoditi da queste parti. Paola Magoni trionfatrice nello slalom di Sarajevo nel 1984, quando in pochi sapevano dove fosse Selvino. Un successo che ha permesso al mondo di aprire gli occhi anche perché, poco dopo, sarebbe arrivato l’allenatore in Nazionale della mitica “Paoletta”. Il compianto Toni Morandi è stato un tecnico unico e che mai verrà dimenticato. Per quanti ha fatto crescere, per ciò che ha saputo trasmettere a tanti ragazzi. Come a Deborah Compagnoni da Santa Caterina Valfurva, campionessa olimpica in superG ad Albertville ’92. O a Lara Magoni, vice campionessa in slalom a Sestriere ’97 proprio alle spalle di Compagnoni. E ancora ai quattro fratelli Bergamelli (Giancarlo, Norman, Sergio e Thomas), la cui presenza contemporanea in Coppa del Mondo rappresenta qualcosa degno del Guinness dei Primati o a Roberto Grigis, l’altra presenza selvinese alle Olimpiadi di Sarajevo nel 1984. E ancora Daniela Ceccarelli, oro olimpico nel superG di Salt Lake 2002 portata da Frascati in Valle pur di consentirle di sprigionare il suo talento. Tra le anime ed i profili che hanno promosso in stile moto perpetuo l’immagine di Selvino anche Carmelo Ghilardi, figura-cardine in ambito federale, il cui fratello Marco è l’attuale presidente dello Sci Club dopo aver raccolto il testimone da Angelo Bertocchi. Chi non conosce “Il Baffo”? Colui che è stato il deus ex machina per quasi 40 anni, presidente dal 1982 e promotore di una miriade d’iniziative tra cui la bellezza di 25 edizioni del Parallelo di Natale, una sfilata di campioni di un evento divenuto itinerante cammin facendo. Con Alberto Tomba da star di richiamo unico ad amico con la “A” maiuscola. Dulcis in fundo Livio Magoni, attuale allenatore della campionessa austriaca Katharina Liensberger che celebra cosi il prestigioso anniversario: “Se sono arrivato fin qui – sottolinea il tecnico – buona parte del merito è dello Sci Club Selvino. Da atleta ho avuto la fortuna di poter contare su uomini veri, persone umili che mi hanno insegnato tantissimo. Non solo in pista, ma soprattutto sul piano dei valori e dei principi. Da Mario e Louis Grigis, passando per Toni Morandi, Carmelo Ghilardi, Angelo Bertocchi e tanti altri. Hanno tutti lasciato un’impronta indelebile, sono esempi veri, autentici”.
Giovani allievi dello Sci Club Selvino, oggi presieduto da Marco Ghilardi (credits: Sci Club Selvino)