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Calcio 7 Maggio 2025di Eugenio Sorrentino

Barca resa all’Inter dopo il pari con l’Atalanta

Ora che l’Inter ha compiuto l’impresa, avendo ragione del Barcellona nel doppio confronto che all’andata ha regalato convinzione ai nerazzurri di Simone Inzaghi e al ritorno un calcio epico come ne vorremmo vedere sempre, il pareggio ottenuto dall’Atalanta nella fase a girone sul campo dell’Olìmpic Companys dei blaugrana assume il giusto e pieno valore. La doppia rimonta, maturata dopo un primo tempo in cui la squadra di Gasperini aveva giocato alla grande e con l’autorevolezza che ha messo in campo con le avversarie più titolate, è stata prodroma di quanto avvenuto con l’Inter. Si potrebbe anche dire che il film di quella partita disputata il 29 gennaio scorso abbia segnato una traccia per ciò che l’Inter ha fatto nelle semifinali. Atalanta come un’avanguardia tattica, insomma. C’era Yamal, che aprì le marcature, non c’era Lookman per la lesione al legamento collaterale del ginocchio destro. Gasperini scelse il modulo con Pasalic alle spalle di De Ketelaere e Retegui. Flick, già sicuro della qualificazione, mandò in campo la formazione titolare. E fu confronto vero, regalando un’altra perla alla collezione di risultati di prestigio conseguiti dall’Atalante nelle sue stagioni europee. Un fuorigioco millimetrico da falange negò il gol del vantaggio di Zappacosta. Carnesecchi, arresosi una volta a Yamal, gli ha negato il raddoppio. Mentre Ederson e de Roon sono saliti in cattedra, il primo segnando il gol dell’1-1, il secondo confezionando il cross che Pasalic ha ribadito in rete per rimediare alla dormita difensiva che ha permesso al Barcellona di sfruttare un calcio d’angolo. Ben altro approccio, s’intende, quello adottato dall’Atalanta, che avrebbe dovuto compiere l’impresa in terra spagnola per entrare nelle prime otto. Così non è stato e sappiamo poi com’è andata nel prosieguo. Ma resta, anche quella di Barcellona, una partita degna degli annali dell’Atalanta. La rimonta dell’Inter nella gara di ritorno, dopo che la squadra di Flick aveva ribaltato il risultato, è una storia a sé. Il 4-3 richiama altre epiche emozioni vissute da un’altra generazione. Ma il calcio può essere ben contento di ciò che si è visto. E se è pure vero che si ricordano le vittorie, quel 2-2 di Barcellona ha legittimato una volta di più i meriti dell’Atalanta nell’olimpo europeo.

Lo scambio di gagliardetti tra de Roon e Araujo nella gara di Champions giocata il 29 gennaio scorso a Barcellona (credits: atalanta.it)