Filippo della Vite come Marco Odermatt: il bergamasco e il fuoriclasse elvetico, infatti, vanno a braccetto in termini di delusione dal momento che non vedono il traguardo nella seconda manche. Nel gigante di Beaver Creek, a sorpresa, vince lo svizzero che non t’aspetti, il 35enne Thomas Tumler al primo centro in Coppa del Mondo. Il suo 2:27.60 mette a 12/100 uno strepitoso Lucas Pinheiro Braathen che regala al Brasile il primo podio della storia mentre sul terzo gradino sale lo sloveno Zan Kranjec. Già primo a metà Tumler argina alla perfezione la pressione della posizione di leader e tiene dietro tutti gli altri con una prova fredda e molto lucida. Quella lucidità che mette in pista, nella seconda parte, anche Luca De Aliprandini: la sua risalita di 11 posizioni lo colloca in ottava piazza e salva il disastroso bilancio dell’Italia. A punti con Luca va solo Alex Vinatzer 24mo. Filippo della Vite fa intravedere qualcosa di buono e contiene il ritardo a 2″01 (15mo a metà) salvo rovinare tutto con l’uscita dopo una manciata di porte nella seconda. Visto il panorama globale peraltro la pattuglia azzurra ha ancor più la necessità di ritrovare in fretta la sua promessa. Chi si deve ritrovare tra le porte larghe è anche Odermatt che, nella specialità, raccoglie ancora lo “zero” dopo l’uscita di Soelden. Il resto del Tricolore resta aggrovigliato: out Giovanni Borsotti, non qualificati Hannes Zingerle e Giovanni Franzoni. Pinheiro (miglior tempo nella seconda prova davanti a De Aliprandini) balza al comando della classifica di specialità con 130 punti, solo uno in più rispetto a Steen Olsen e cinque meglio di Kristoffersen. De Aliprandini è ottavo con 58 punti e Vinatzer nono con 53. Kristoffersen guida invece la generale con 245 punti, davanti a Noel con 200 e a McGrath con 192. Miglior azzurro è Vinatzer, 18/o a 67 punti.
Filippo della Vite nella prima manche del gigante sulla pista di Beaver Creek. Il bergamasco è uscito nella seconda (Ph: Pentaphoto)