L’altra Atalanta, quella delle alternative che entrano dalla panchina, non sta dando quello che ci si aspetta. I nerazzurri da qui alla fine della stagione giocheranno solo in campionato, le forze saranno da gestire in modo diverso e ci si aspetta molto da chi può subentrare per una corsa al vertice che passa (anche) da questi dettagli. Soprattutto in gare come quelle interne contro squadre che ti fanno giocare molto meno di quanto si possa pensare.
Nella partita contro il Venezia, Gasperini ha finito il match togliendo il capocannoniere del torneo (Retegui) per inserire Samardzic. Chiaro che nessuno fa i cambi per peggiorare le cose ma, al netto del fatto che in questa fase della stagione il miglior marcatore del campionato contro la penultima in classifica a 12 minuti più recupero dalla fine non andrebbe mai levato, il tema è legato soprattutto a chi entra sul terreno di gioco. Perché se hai il piede di Samardzic e non provi mai a concludere da fuori area visto il traffico negli ultimi metri davanti a Radu, i problemi aumentano.
L’altro innesto offensivo, vale a dire Maldini, non ha nemmeno fatto male quando ha fatto il suo esordio in A con la Dea, ma lì davanti serve altro per incidere. E nelle prossime partite sarà ancora più importante provare a farlo. Lo stesso Pasalic, in campo per Posch ma che va visto anche come alternativa a Ederson (com’è accaduto ad Empoli) o De Roon, altro pilastro che all’abbisogna è pronto a scalare sulla linea di difensori. Soluzioni che devono concorrere a cementificare la linea di centrocampo e rendere chi occupa questa posizione sempre solido e lucido protagonista. Che sia da subentranti o dall’inizio, nelle gare in cui Gasperini sceglierà di cambiare qualcosa (il croato, ad esempio, è favorito per una maglia da titolare domenica a Torino) serve una marcia in più. Da tutti.
Ultimo ma non meno importante, il discorso degli esterni. Contro il Venezia ha giocato Cuadrado dal primo minuto, il colombiano sta bene e si vede che è frizzante ma probabilmente è più da sfruttare nell’ultima porzione di gara quando può, con la sua freschezza e la facilità di dribbling, creare superiorità e dare una spinta importante alla squadra. Tante valutazioni, un unico obiettivo: ormai il calcio si gioca in 16 (cambi compresi), tutti possono e devono dare una mano per stare sempre più in alto.
Daniel Maldini ha esordito in A con la maglia dell’Atalanta subentrando a De Ketelaere al quarto d’ora del secondo tempo della gara con il Venezia (Ph: A. Mariani)