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Calcio 29 Luglio 2025di Federico Errante

Melissa Doneda calcio sulla pelle e Atalanta nel cuore

L’Atalanta nel cuore, il Venezia nella mente. E nel presente. Il calcio femminile sta vivendo il punto più alto della sua storia e, curiosamente, lo deve ad un veneziano d’origine (pur nato a Vigevano) che ha guidato i lagunari e che ha segnato il suo primo gol in serie A al Milan con la maglia della Dea la bellezza di 19 anni fa. E’un intreccio su più strade e più fronti, pur a latitudini differenti, quello tra il c.t. Andrea Soncin e Melissa Doneda, 22enne centrocampista bergamasca neopromossa in serie B con le venete. In Curva Nord già in tenerissima età con papà, i primi calci al pallone con il cugino Nicola e la ginnastica artistica rimane nel cassetto a favore del rettangolo verde.  

“Abitando a pochi metri dal campo del Tribulina-Gavarno, i miei genitori hanno deciso di farmi iniziare lì – ricorda – La società mi ha accolta subito al meglio, così come i miei compagni. Tra l’altro non ero neanche l’unica bambina in squadra, c’era quella che poi sarebbe diventata una mia cara amica e compagna di viaggio Gloria Madaschi. Raggiunta l’età massima per poter giocare con i maschi, è arrivata per entrambe la chiamata dell’Atalanta,  dove sono rimasta per cinque anni, In quel periodo sono stata anche convocata nella Nazionale U16, prima però di rompermi per la prima volta il legamento crociato. In nerazzurro ho conosciuto e giocato con Giorgia Arrigoni (attualmente al Milan, ndr) fino al 2020, anno in cui la società ha deciso di non proseguire con il progetto femminile oltre la categoria”. Uno spartiacque che ha portato Melissa in direzione Veneto, sponda Hellas Verona che, nel mentre, faceva la spola tra A e B (“Con loro, oltre a giocare in Primavera, ho avuto l’opportunità di collezionare alcune panchine in prima squadra), ma dopo tre anni ecco il ruolo di protagonista con la maglia del Venezia: “Sono arrivata in prestito nel 2023 – rileva – e sono riuscita a ritagliarmi il mio spazio. E’ un’ottima piazza che, offre strutture e competenze di alto livello, ma soprattutto mi ha permesso di esprimermi al meglio. Al primo anno in C abbiamo sfiorato la promozione e ho vinto la Coppa Veneto con la Juniores mentre, in questa stagione, abbiamo raggiunto l’obiettivo restando in testa dalla prima all’ultima giornata”. I modelli? Manuela Giuliano “per la sua tecnica e la sua visione di gioco”, Pedri “mi colpisce per la facilità con cui compie certi gesti tecnici” e il capitano nerazzurro Marten de Roon “mi ispiro a lui per quanto riguarda l’attitudine e l’atteggiamento in campo”. E Soncin? “Lo conosco non solo per il suo ruolo attuale, ma anche per il passato nell’Atalanta. Nella mia prima stagione al Venezia è capitato che venisse a vedere qualche partita. Sta dimostrando come competenza e conoscenza possano creare i presupposti per un grande successo”. La chiosa di Doneda tra sogno e realtà è anch’essa molto chiara: “Il sogno sarebbe poter rappresentare i colori della mia città, ma per ora è (e rimarrà) tale. Spero di potermi togliere ancora tante soddisfazioni con il Venezia, anche perché ho a disposizione un’opportunità immensa. Non solo perché è una città meravigliosa, ma perché mi permette ogni giorno di indossare i colori da cui sono partita e ricordarmi quanto lontano si può arrivare, spingendomi a dare sempre tutto”.

Melissa Doneda, a sinistra, con la maglia del Venezia (credits: Venezia Calcio)