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Sostenibilità 14 Aprile 2025di Redazione

Nuovo piazzale Goisis arricchisce il Gewiss Stadium

Alla vigilia di Atalanta-Bologna é stato inaugurato il nuovo piazzale Goisis, piazzale antistante il Lazzaretto, la cui riprogettazione rientra nella convenzione siglata tra Comune e Atalanta per il progetto di riqualificazione dello stadio. Il nuovo piazzale si estende su una superficie complessiva di 3.364 metri quadrati, di cui ben 1.323 destinati ad aree verdi e aiuole. L’intervento, il cui progetto è stato curato dallo Studio De8 (come il progetto dello stadio), ha comportato un investimento complessivo di 1.064.850 euro. L’intero spazio, un tempo adibito a parcheggio, è stato completamente ripensato: oggi è una piazza pedonale e ciclabile, che funge da nuovo snodo tra lo stadio e il Lazzaretto. La pavimentazione in pietra, oltre a migliorare l’estetica, ha la funzione di moderare la velocità dei veicoli e restituire alla città un luogo di sosta e incontro. 

All’interno del più ampio progetto di rigenerazione urbana che interessa l’area dello stadio, è emersa con forza anche la volontà di valorizzare il Lazzaretto, edificio del 1504 profondamente segnato dalla peste del 1630. Questo riferimento storico si lega idealmente al trauma più recente del Covid-19, che nel 2020 colpì duramente la città di Bergamo. La memoria di entrambi gli eventi è stata impressa nella nuova piazza attraverso sei fasce in cemento nero da 8 metri: in ognuna sono state inserite lastre in ottone incise al laser con testi evocativi, a ricordare la peste manzoniana e il dramma della pandemia nelle parole rivolte alla città dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la sua visita a Bergamo il 27 ottobre 2021, in commemorazione delle vittime del Covid.

Questi i testi

Fare memoria significa, quindi, anzitutto ricordare i nostri morti e significa anche assumere piena consapevolezza di quel che è accaduto”, “La memoria ci carica di responsabilità. Senza coltivarla rischieremmo di restare prigionieri di inerzie, di pigrizie, di vecchi vizi da superare. Da quanto avvenuto dobbiamo, invece, uscire guardando avanti”. Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica 

Scoppiata poi la peste nel milanese, e appunto, come abbiam detto, sul confine del bergamasco, non tardò molto a passarlo; e …. non vi sgomentate, ch’io non vi voglio raccontar la storia anche di questa: chi lo volesse, là c’è scritta per ordine pubblico da un certo Lorenzo Ghirardelli: libro raro però e sconosciuto, quantunque contenga forse più roba che tutte insieme le descrizioni più celebri di pestilenze: da tante cose dipende la celebrità de’ libri !“. Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, cap. XXXIII.

Il testo a cui si riferisce Manzoni è “IL MEMORANDO CONTAGIO – Seguito in Bergamo l’anno 1630 HISTORIA”, scritto appunto da Lorenzo Ghirardelli, incaricato nel 1631 dal Maggior Consiglio cittadino di scrivere la storia ufficiale della pestilenza a Bergamo.

Un lato del nuovo piazzale Goisis con il Lazzaretto sullo sfondo (credits: Pernice Editori)