Pegasus raddoppia. E lo fa guardando al futuro. Con numeri in crescita, entusiasmo e voglia di essere sempre in prima linea contro l’omofobia e la transfobia. Tempo di bilanci della realtà che ha fatto del connubio con il Cus Bergamo un suo fiore all’occhiello e che, in questa stagione sportiva, ha debuttato tra i campi di calcio e pallavolo. “Inclusione, formazione e valorizzazione delle diversità per contrastare l’omofobia e la transfobia e ogni forma di odio sui campi da gioco” ha già fornito ottimi riscontri alla sua “prima”. Ad illustrarne i risultati, presso la Sala Cavalli del Comune di Bergamo, Marco Arlati membro della segreteria nazionale Arcigay con delega allo sport, DG e socio fondatore di Pegasus Sporting Club, l’assessore comunale Marcella Messina con Claudio Bertoletti presidente del Cus e Marco Riva numero uno del Coni regionale ovvero gli enti patrocinatori dell’iniziativa.
“Sabato 17 maggio è la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia – dice Arlati – ed è importante far sentire la nostra voce. Credo fortemente che lo sport, insieme alla scuola ed alla famiglia, sia un luogo sociale in cui non ci si abitua solo alle differenze ma alla valorizzazione d’esse. Il nostro movimento, 4 squadre di calcio e 4 di pallavolo, è in crescita. Oltre al volley maschile Fipav che è arrivato secondo in seconda divisione con la denominazione Pegasus Cus Bergamo, abbiamo aperto i corsi a tutti gli studenti del Cus indipendentemente dal livello (partecipanti saliti da 16 a 43, di cui 30 ragazzi e 13 ragazze). La squadra femminile del calcio a 5 ha vinto il Premio Disciplina nel Csi mentre per il prossimo anno ci stiamo strutturando per portare ai nastri di partenza il calcio a 11 per il quale siamo in chiusura circa l’impianto in cui disputare le partite”. Così Marco Riva, presidente del Coni Regionale: “Progetti simili – rileva – non possono non essere accompagnati. Anche perché rappresentano un bell’esempio di collaborazione sul territorio. Quando c’è attività in ottica del prossimo, con dedizione, competenza e passione gli sforzi vanno premiati. Questo non è un punto d’arrivo o di partenza, piuttosto una tappa di un percorso che va costruito insieme”. Da sempre sensibile alle tematiche e primo preziosissimo “alleato” l’assessore alle politiche sociali Marcella Messina: “Mi congratulo per questo successo – evidenzia – anche perché in questo modo s’intercettano sempre più i bisogni modulando gli interventi. Questo progetto sportivo parte dal bisogno di riconoscimento maggiore e aumenta la capacità di risposta ad un sentimento di empatia che la comunità ci sta chiedendo. Senza dimenticare, allo stesso tempo, le prestazioni. Perché per molti è importante potersi realizzare anche attraverso i risultati. E che Pegasus abbia trovato nel Cus un interlocutore fondamentale, sottolinea la visione che l’ateneo si vuole dare”. A proposito di Cus, presenti i vertici nella persona di Claudio Bertoletti, motore insieme al professor Francesco Lomonaco e alla professoressa Anna Lorenzetti: “Il Cus, a prescindere dal taglio agonistico dello sport, è sempre interessato all’aspetto sociale e culturale perché bisogna sempre avere uno sguardo su una società in cui c’è latente aggressività e troppo spazio per il futile. Ecco perché lo sport può essere un veicolo per incanalare le criticità riuscendo a creare un gruppo aperto sempre a tutti. In cui non ci siano differenze”.
Da sinistra: Marco Riva, Marco Arlati, Marcella Messina e Claudio Bertoletti (credits: Pernice Editori)