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Outdoor 5 Ottobre 2025di Marco Enzo Venturini

Singapore celebra Russell, mondiale F1 alla McLaren

Singapore celebra la vittoria di George Russell, il secondo posto ottenuto con le unghie e con i denti da un indomito Max Verstappen e la conquista del mondiale costruttori da parte della McLaren. A masticare amaro è la sola Ferrari, che dopo un sabato all’insegna delle polemiche si vede costretta a portare a casa uno scialbo sesto e settimo posto con Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Il guaio è che, una volta ancora, le premesse erano di tutt’altro tipo.

Se infatti le speranze di vincere la tanto attesa prima gara del 2025 erano state limitate sin dalle dichiarazioni del giovedì da Leclerc, mentre Hamilton era determinato a ben figurare anche per onorare la memoria del suo amatissimo bulldog Roscoe, a Maranello c’era un solo obiettivo: provare a limitare i danni e magari tentare il controsorpasso sulla Mercedes per il secondo posto iridato. Ebbene: anche questa missione fallisce su tutta la linea, con la monoposto anglo-tedesca che non solo batte le Rosse ma si piazza addirittura davanti a tutti sotto la bandiera a scacchi. E dire che, nelle analisi generali, avrebbe dovuto soffrire il caldo torrido del circuito di Marina Bay.

Se quindi la Ferrari già in qualifica si era confermata terza, se non quarta forza del campionato (la variabile è la Red Bull, di nuovo in pista con un solo pilota per l’ennesima scomparsa di Yuki Tsunoda), gli equilibri non cambiano alla domenica. L’unico guizzo di Leclerc si concretizza al via, con il sorpasso su Antonelli sfruttando la maggiore guidabilità delle posizioni dispari in griglia. Ancora più anonimo Hamilton, che si prende il giro veloce in gara solo perché – ultimo tra i big in pista – può usufruire di un cambio gomme in più e vola nel finale di gara. Salvo rischiare di perdere anche la posizione su Fernando Alonso per noie ai freni negli ultimissimi giri. Un disastro, come gli stessi piloti del Cavallino non nascondono nemmeno più.

Le lotte che contano, quindi, si consumano altrove. Verstappen, dopo la doppietta Monza-Baku, sa di non avere più la migliore macchina in pista e si presenta al via con la coraggiosa strategia delle gomme soft. Già in partenza non ha però lo spunto dei giorni migliori, lasciando scappare via l’ottimo poleman del sabato Russell. Dietro l’olandese ci sono le McLaren, con Norris costretto a inchiodare per evitare la Red Bull numero 1 con il risultato di rifilare una bella spallata a Piastri. I due papaya evitano il patatrac, ma l’australiano si lamenterà a lungo per non aver ricevuto indietro la posizione dal compagno, mentre quest’ultimo correrà fino alla bandiera a scacchi con l’ala anteriore sbeccata. Senza peraltro perdere nulla in termini di prestazioni.

Anzi: dopo una girandola di pit stop che nulla cambia nelle posizioni di vertice (nonostante le diverse mescole dei protagonisti), Norris si piazza negli scarichi di Verstappen dando a lungo la sensazione di poterlo superare portandosi al secondo posto dietro l’imprendibile Russell. Questo non succederà mai, nonostante il caos scatenato anche dal trenino dei doppiati che a un certo punto diventano sei in una decina di secondi. Nemmeno un tale aiuto della sorte basta a Lando, più concentrato a rosicchiare punticini sul compagno Piastri che a guadagnarne su chi nella classifica generale lo insegue. Cioè il sempre determinatissimo Max, che zitto zitto si riporta a -63 dal leader del campionato. A dare spettacolo sono quindi i comprimari, con diversi sorpassi al limite (da menzionare quello di Alonso su Hadjar). Le Ferrari? Non pervenute.

Così Leclerc deve consegnare la sua quinta posizione a Kimi Antonelli senza nemmeno combattere, e il coraggio di Hamilton in pista con le velocissime soft a fine gara è vanificato da un nuovo problema alla sua Ferrari. Nel frattempo la McLaren si laurea per la decima volta regina del campionato costruttori di Formula 1, la seconda di fila. Una doppietta del team di Woking non si registrava dal 1991, a riprova del fatto che risorgere dalle ceneri si può. A Maranello, dove anche solo un semplice podio manca ormai da ben sei gare, sarà forse il caso di prendere ispirazione e appunti. Come, guarda un po’, aveva suggerito qualcuno non più indietro di questo sabato. E quel qualcuno di nome fa Lewis…

George Russell, vincitore del GP di Singapore (credits: Mercedes AMG Petronas F1 Team)