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Bianca 11 Ottobre 2025di Federico Errante

Sofia Goggia, la velocità come condizione esistenziale

Lei sogna? Ad occhi aperti, sempre. La risposta di Sofia Goggia ad Aldo Grasso nel corso dell’intervista rilasciata dalla fuoriclasse bergamasca al noto critico. L’occasione? Il Festival dello Sport di Trento. Il titolo? Io sono libera. Eloquenza allo stato puro. Ecco i passaggi salienti dell’ora in cui l’azzurra è stata sul palcoscenico. 

VITA PRIVATA  – “Al cancelletto provo un’adrenalina che fatico a vivere fuori dalle gare. La vita privata è al minimo, ma mi godo a pieno le giornate a disposizione

LA VELOCITA’ – “E’una mia condizione esistenziale. Anche da bambina, da buona monella, mi è sempre piaciuto andare più veloce degli altri. Ma apprezzo molto anche la lentezza: è qui che costruisco la strategia per essere più veloce in pista”

PENSIERI PRE GARA – “Alcune mattine scendevo dal letto e sentivo di esserci, altri sapevo che avrei fatto più fatica con me stessa e quindi avrei dovuto sforzarmi maggiormente, concentrarmi perché non mi sentivo al 100%. Nelle giornate top invece scherzavo con lo skiman fino a pochi minuti prima e scendere veniva come gesto naturale”

SENSO DI INADEGUATEZZA – “Non I’ho mai correlato allo sport , ma è un qualcosa che mi ha accompagnata per tanti anni. Spesso gli atleti commettono un errore madornale: capiscono il proprio valore quando arriva il risultato. Il paradigma per me è l’opposto: tu sai il valore, vai a prenderti il risultato ma non è quel momento che determina il tuo valore”

FORZA DI VOLONTÀ – “Ne ho sempre avuta tantissima visto che il mio percorso è sempre stato costellato da infortuni. Già uno dopo tre crociati si sarebbe fatto domande, io ho sempre provato a raggiungere quello che sentivo di poter raggiungere. Questo unita al senso del dovere e del lavoro di noi bergamaschi sono andata oltre quelle che potevano essere le difficoltà”

RINUNCE – Modella? No ho la lunghezza di femore (sorride ndr) Quando rivolgo il mio sguardo su qualcosa, vedo solo quello. Qualche anno fa mi sono sottoposta ad un controllo ortottico per capire se vedevo perfettamente. Tu hai un problema di visione, mi è stato detto: vedi quello e pensi a quello. Ho lavorato per ampliare la visione periferica”

DOLORE – Tanti infortuni, nove operazioni. Ho sempre sostenuto che il dolore fisico fosse una cosa, quello dell’anima lascia ferite non visibili, ma la mole di sofferenza è importante
Io ho iniziato a farmi male a 14 anni, poi sono passata alle ginocchia. Con il tempo ho fatto quasi un check totale”

FIDARSI E AFFIDARSI – Un conto è avere fiducia nelle persone del team, perché per suonare la sinfonia ognuno deve eseguire il proprio pezzetto. Io spesso non ero sicura di me. Cosi ho delegato una parte di me stessa e questa è un’arma a doppio taglio. Io mi affido alle persone sì, ma non come prima. Comunque bisogna dar fiducia a chi abbiamo accanto. Io mi butto nelle cose sempre con entusiasmo

TEAM – “Quando si salpa si è tutti insieme nella stessa barca e bisogna guardare nella stessa direzione. Quando uno è stanco di remare, normale ci sia un cambio” 

LA PAURA – “In diverse fasi mi sono fatta male, ma non come l’ultima volta perché andavo in conflitto emotivo. Piuttosto perché andavo oltre il limite. Negli anni ho imparato a vivere la paura come risorsa e come guida. Sulle piste ogni tanto ne ho avuta. anche io. Alla prima gara dello scorso anno sulla “Birds of Prey” di Beaver Creek.  Dopo la terza porta c’era un curvone da affrontare a 100 Km/h, ho visto ragazze piangere al pensiero. Io me la sono presa con calma. La paura va saputa gestire. Spesso piuttosto è quella di vincere che accomuna gli atleti” 

GOGGIATE – “Un neologismo che ormai fa parte del passato. E’diventata una parola riconosciuta? Non lo sapevo”. 

FUORI DALLO SCI – “Mi sto per laureare alla Luiss in Scienze Politiche. Il 9 maggio 2022 ho dato il primo esame, ora me ne manca uno a completare. Sentivo che nella mia vita che mancava qualcosa, cosi ho intrapreso il percorso di studi. 

LA SITUAZIONE NEL MONDO – il mondo dello sport vive in una bolla. Non c’è interesse, Nelle nuove generazioni c’è fiducia verso un futuro che è incerto. Secondo me pochissimi atleti seguono le relazioni internazionali. Nel 2022, ad esempio, non so quanto siano andati alle urne. C’è quasi avversione alla partitocrazia”. 

OLIMPIADI – “Strutture in ritardo? Di riffa o di raffa ce la facciamo, magari all’italiana”

CORTINA – “Qualche gara lì l’ho vinta. Per me Cortina è un’immagine: la vecchia seggiovia a tre posti, all’alba con la luce del nuovo giorno in arrivo”.

Sofia Goggia sul palco del Festival dello Sport di Trento (credits: ilfestivaldellosport.it)