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Outdoor 6 Aprile 2025di Marco Enzo Venturini

Super Max Verstappen fa poker a Suzuka

Il campionissimo è tornato, e torna a stabilire un nuovo record. Il Gran Premio del Giappone va a Max Verstappen, che vince per la quarta volta di fila a Suzuka superando un record che resisteva dai tempi di Michael Schumacher su una delle piste più tecniche del campionato. Lo fa vestito di bianco e rosso, i colori della Honda alla sua ultima partecipazione sul circuito di casa a bordo della Red Bull, al termine di una gara difficile ma senza particolari scossoni. In cui però il fuoriclasse olandese riesce soprattutto a ridimensionare non tanto la McLaren, quanto il suo primo pilota designato Lando Norris. In tutto questo la Ferrari riprende fiato grazie in particolare a Charles Leclerc, ma resta lontana dai primi.

La vera impresa di Verstappen era arrivata sabato, con una pole position che nessuno avrebbe potuto prevedere. Nemmeno la Red Bull, e nemmeno lui stesso: lo dimostra la sua esultanza a fine sessione, degna della conquista di un mondiale. La sua domenica vive invece di due picchi: un’ottima partenza e la difesa tanto dura quanto efficace su Norris in occasione del pit stop decisivo. Per il resto gli basta essere il solito SuperMax, guidando in maniera feroce, impeccabile, perfetta dal primo all’ultimo giro, con una monoposto inferiore rispetto ai diretti inseguitori. A partire dal leader della classifica Norris, che arriva secondo senza dare mai la reale impressione di volerlo o poterlo attaccare. E anzi: a fine gara appare fin troppo sorridente. Certo, in testa al campionato ci resta lui. Ma ormai solo di un punto. E se il suo amico/rivale manterrà questi livelli di classe e determinazione, un titolo che sembrerebbe potergli arrivare praticamente in carrozza rischia di complicarsi.

Anche per questo motivo è giusto aprire una valutazione su Oscar Piastri, terzo dopo l’autorevole vittoria di Shanghai. L’australiano, battuto dal compagno in qualifica, per tutta la domenica di Suzuka dà la netta sensazione di essere più competitivo di Norris. Ma non affonda mai il colpo, né la McLaren ordina ai due piloti di invertirsi di posizione. Manca la riprova, ma chissà: con un ordine di scuderia Verstappen sarebbe forse stato attaccabile. Considerazioni che il muretto papaya dovrà fare, se Lando dovesse dimostrarsi altrettanto molle anche in futuro.

Troppo tardi per approfondire il capitolo Ferrari? Il motivo è che solo a questo punto fanno capolino le Rosse. Leclerc mette solo parzialmente in archivio le delusioni di Australia e Cina prendendosi il quarto posto sin dalla qualifica del sabato e confermandolo in gara. La buona notizia sta nell’aver battuto entrambe le Mercedes, ma è praticamente l’unica. Soprattutto se si considera che al momento questo è di gran lunga il suo miglior risultato stagionale. Ancora peggiore il quadro di Lewis Hamilton, che durante il Gran Premio di Suzuka quantomeno sorpassa il rookie Hadjar, ma ottavo parte e settimo arriva. Il tutto nonostante una strategia aggressiva che sembrava poterlo rendere la scheggia impazzita della giornata: unico con gomme hard al via. Ma il suo resta un weekend opaco, come in generale quello del Cavallino. Che ora in classifica occupa il quarto posto, con i suoi piloti sesto e ottavo: purtroppo sono proprio questi i valori che la pista ha finora dimostrato.

C’è invece da applaudire la crescita costante di Andrea Kimi Antonelli: sesto a Suzuka, quinto nel mondiale e sempre più vicino al compagno Russell. Il bolognese si è peraltro tolto lo sfizio di condurre il primo Gran Premio di Formula 1 della sua carriera, seppure temporaneamente, ma soprattutto di ottenere il primo giro veloce della sua carriera. È il più giovane di sempre a riuscire in entrambe le imprese, superando proprio Max Verstappen. Era inoltre dal 2005 che un italiano non fissava un record della pista nella massima serie automobilistica (Fisichella a Montmelò), dal 2009 che un nostro connazionale non fissava un giro veloce (sempre il romano, ma a Spa). Forse lo Stivale sta davvero coltivando un piccolo, grande campioncino del futuro. E forse, viste le annose difficoltà che da tempo attanagliano la Ferrari, il momento sembra proprio quello giusto.

Max Verstappen festeggiato dalla squadra dopo la vittoria sul circuito di Suzuka (credits: Oracle Red Bull Racing)