Calcio

Simone Muratore, guarito da tumore, lascia il calcio

15 Dicembre 2024

Federica Sorrentino

Su Simone Muratore, centrocampista classe 1998, l’Atalanta aveva fatto un pensiero, tanto da annunciare il suo tesseramento il 29 giugno 2020, in arrivo dalla Juventus (con cui, sotto la guida di Sarri, aveva esordito in Champions, sostituendo Cuadrado, e in serie A). Dato in prestito alla Reggiana in serie B, nell’agosto 2021 è passtoa sempre in prestito al Tondela in Portogallo.
Nella stagione 2022-2023 il suo rientro all’Atalanta, con cui è rimasto fino al 30 giugno 2023 senza essere mai sceso in campo, per poi svincolarsi.
La sua storia, tuttavia, è ben altro. Tre anni or sono gli fu scoperto un grave tumore al cervello (neurocitoma al ventricolo sinistro). E’ iniziata, così, per lui una lunga partita, che lo ha portato a decidere di dire addio al calcio giocato. Simone Muratore lo ha fatto con un lungo post su Instagram.
“Sono passati 3 anni da quel giorno, una notizia arrivata a ciel sereno che ha cambiato la mia vita e quella di chi mi sta attorno. Attimi di pensieri, di domande, di rabbia. Non ho mai versato una lacrima, ho sempre cercato di farmi vedere forte agli occhi degli altri, dal giorno della notizia fino alla notte prima dell’intervento, in camera con mia mamma, la donna più forte che abbia mai conosciuto, quando sono scoppiato a piangere come un bambino, con la paura di non risvegliarmi più o comunque di svegliarmi e non essere più lo stesso di prima. Sono stati giorni, settimane, mesi, anni di sofferenza. Ho dovuto reimparare a parlare bene, camminare, a correre, scrivere, leggere, contare, era come se fossi tornato un bambino e ho dovuto ricominciare tutto da capo, dal giorno zero. Ci sono stati giorni che facevo fatica anche ad alzarmi dal letto nonostante mi sentissi già meglio. Oggi metto un punto alla mia carriera da giocatore, ci ho provato fino alla fine a tornare, ci ho messo lacrime e sudore, ma non ero più come prima, mi sono reso conto che comunque avevo la fortuna di essere guarito e di stare bene. Ho avuto la fortuna di giocare con giocatori straordinari, fuoriclasse, dentro al campo ma soprattutto fuori dal campo, e questo non me lo toglierà mai nessuno. Sono grato a tutto quello che ho fatto e conquistato dentro a quel rettangolo verde, insieme ai miei compagni, diventati poi miei amici. Sono stati anni magnifici, il campo, lo spogliatoio, la passione, sono cose difficili anche da spiegare se non le provi in prima persona. Ringrazio in primis la mia famiglia per essermi stata accanto sempre. Tommaso, il mio bimbo unico e speciale che mi ha dato la forza per andare avanti, e infine i miei amici. Ringrazio la società Juventus, Atalanta e Tondela per essere state accanto. Impari a dare importanza alle cose quando sei a un passo dal portele perdere. La vita è un dono meraviglioso”.
Una storia tra le tante, a lieto fine per un ragazzo che si è accontentato di ciò che la vita gli ha riservato da calciatore.

Simone Muratore al Centro Bortolotti di Zingonia, in occasione della firma del contratto che lo legava all’Atalanta (credits: atalanta.it)