Mateo Retegui è un ciclone. Un ciclone nerazzurro. I 20 gol segnati in campionato in 22 partite (ne ha saltate 2 per infortunio contro Lazio e Udinese) sono qualcosa di sensazionale anche perché la media è di una rete ogni 66 minuti (recuperi esclusi) con almeno 6-7 gare in cui non ha convinto fino in fondo, sia sul piano della prestazione che della pericolosità offensiva.
Gasperini, in conferenza stampa, ha spiegato come il ragazzo abbia ancora importanti margini di miglioramento. Quando la squadra è dominante, quindi arriva con grande continuità in avanti, Retegui diventa letale perché ha una capacità innata di rendersi pericoloso in zona gol “sentendo” la porta come i bomber di razza. Nelle gare in cui, invece, bisogna essere bravi a manovrare e costruire occasioni in modo diverso, il centravanti dell’Atalanta e della Nazionale può lavorare per trovare altre soluzioni.
A proposito di Nazionale, lo spazio che è stato lasciato da Scamacca dopo l’infortunio dello scorso 4 agosto (e anche del recente, nuovo stop) è stato occupato con grande prolificità da un ragazzo che ha la fame giusta e tante caratteristiche importanti che si possono ancora migliorare e affinare.
Di destro, di sinistro, di testa, in acrobazia o con tiri di grande potenza, il repertorio di Retegui è davvero molto vario. Il suo valore è evidente come è chiarissimo che il gioco dell’Atalanta, come al solito molto importante per chi si muove in prima linea davanti, esalta le caratteristiche di chi gioca a calcio puntando la porta.
Ciò che piace ancora di più del bomber atalantino è la sua capacità di partecipare alla manovra. Anche a Verona, gol a parte, il numero 32 dei nerazzurri è spesso venuto incontro a legare il gioco e questa sua disponibilità è particolarmente apprezzata da compagni, tifosi e addetti ai lavori. Il tecnico Gasperini a Verona non lo ha tolto ma, di solito, accade esattamente il contrario: solo in 4 partite su 22, Retegui ha finito la gara senza essere sostituito. Complessivamente, la stagione dell’ex Genova racconta di 23 gol e 4 assist in 33 partite: toccare quota 30 è assolutamente fattibile così come raggiungere il record di 24 reti in campionato che nel 1996/97 permise a Filippo Inzaghi di diventare il capocannoniere del torneo.
Prelevato dal Genoa in piena emergenza estiva, Mateo Retegui si sta dimostrando attaccante di razza per le fortune di Atalanta e Nazionale (Ph: Alberto Mariani)