Mettere i migliori giocatori italiani nelle condizioni di esprimere il proprio talento in maglia azzurra è il compito che Gennaro Gattuso si è dato per riportare la Nazionale al Mondiale. La presentazione del 23° commissario tecnico unico nella storia del calcio italiano ha fatto capire chiaramente come il campione del mondo 2006 intenda ricreare nel gruppo azzurro la mentalità vincente, cercando le doti necessarie ad affermarla nei giocatori che si riveleranno i profili più adatti ad avviare il nuovo percorso. La rincorsa alla qualificazione al Mondiale 2026 inizierà il 5 settembre a Bergamo, quando la Nazionale di Gattuso scenderà in campo al Gewiss Stadium per affrontare l’Estonia. Tre giorni dopo volerà a Debrecen per il match in campo neutro con Israele. Poi a ottobre altre due gare con le stesse avversarie ma in sedi invertite, prima del doppio impegno finale di novembre, in Moldova e in casa con la Norvegia. Gattuso ha fatto capire di avere in Marcello Lippi un riferimento per come ha saputo gestire il gruppo, quando in Germania l’Italia divenne campione del mondo per la quarta volta. Il ct vuole chiarezza nei rapporti e senso di responsabilità. A sentirlo parlare si intuisce che Gattuso sarebbe pronto a creare duplicati di sé stesso in ogni ruolo, ma in realtà sa di dovere trasferire quella lucida determinazione che resta agganciata al senso di appartenenza richiesto ad ognuno dei convocati in azzurro. Si riparte innanzitutto dall’alchimia dello spogliatoio. “In questo momento la Serie A ci dice che abbiamo il 40% di squadre che giocano con la difesa a 3 e il restante a 4, ma non è una questione di moduli, bisogna mettere i giocatori al posto giusto e in ottica qualificazione aggiustare la differenza reti, quindi segnare, avere una squadra a cui piace stare nella metà campo avversaria, mettendola nelle condizioni di creare e riuscire a fare male agli avversari. I moduli in questo momento lasciano il tempo che trovano: è il come vogliamo stare in campo la cosa più importante e negli allenamenti voglio gente che corre a cento all’ora senza risparmiarsi”. L’arrivo di Gattuso coincide con un più ampio progetto legato all’azzurro e al mondo giovanile: Leonardo Bonucci entra a far parte dello staff della Nazionale maggiore, Cesare Prandelli sarà invece la guida di un nuovo percorso che verrà sviluppato assieme a Gianluca Zambrotta e Simone Perrotta, un trait d’union fra il Club Italia con le Nazionali giovanili, il Settore Giovanile e Scolastico e il Settore Tecnico. Anche Andrea Barzagli, altro campione del mondo del 2006, sarà coinvolto nel Club Italia. Il ‘Progetto Prandelli’ viaggerà in maniera autonoma ma parallela a quello del nuovo commissario tecnico. Che intende fungere da motivatore e aggregatore di gente capace di esprimere qualità e valori per essere squadra meritevole di partecipare al Mondiale.
Gennaro Gattuso durante la presentazione da ct azzurro all’hotel Parco dei Principi a Roma (credits: figc.it)