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Calcio 13 Settembre 2025di Eugenio Sorrentino

Atalanta, spirito di squadra e i valori in campo 

L’Atalanta, con la vicenda Lookman, ha dimostrato, qualora ce ne fosse stato bisogno, che si va in campo con la forza dei valori che legano ciascun giocatore alla squadra contribuendo a farne un gruppo coeso. Non basta essere un top player, bisogna esserne degni onorando la maglia che si è chiamati a indossare. Premesso che i bravi giocatori, in possesso di grandi qualità tecniche, svolgono appieno il proprio ruolo quando lo mettono al servizio della squadra. Il Pallone d’Oro africano, che da quando ha preso a frequentare l’Aventino (metaforicamente) non ha scambiato palla con i compagni, sudando da sé e per sé, ha risposto alla chiamata per onorare la bandiera del suo Paese (com’era giusto e legittimo che facesse), ma sembra abbia dimenticato di alzare gli occhi verso il vessillo della società a cui è contrattualmente legato. Dovrebbe esserlo anche fedelmente, avendo conquistato traguardi e gloria a Bergamo. E qui entra in gioco il senso di appartenenza. O ce l’hai o ti ritrovi fuori dal contesto, ai margini. Non per essere stato relegato, ma finendoci da solo per forza di cose. L’Atalanta non ha mai chiuso la porta e il cancello scorrevole all’ingresso del Centro Sportivo Bortolotti a Zingonia si apre ad ogni richiesta di un suo tesserato. Ciò nonostante, ne è nata una situazione che mister Juric, chiamato a giudicarla, ha definito, con uno sforzo di diplomazia, spiacevole. Forse, avrebbe voluto dire amara. Perché lo stile e la correttezza societaria sono stati esemplari fin da quando il caso si è manifestato, senza che l’Atalanta avesse contribuito a farlo nascere. Atteggiamento fermo, onesto e composto quello della dirigenza atalantina. Nulla da aggiungere a quanto l’amministratore delegato Luca Percassi ebbe a spiegare per chiarire i termini della faccenda. Resta da attendere e sperare che Lookman maturi la consapevolezza di doversi riappropriare dello spirito giusto e autentico per meritare di tornare in gruppo con l’umiltà di chi è pronto a sudare per la maglia.

L’amministratore delegato Atalanta, Luca Percassi (credits: atalanta.it)