All’indomani della prestazione di cui è stata protagonista con la Lazio allo stadio Olimpico l’Atalanta, in formazione inedita e adattata alle circostanze, ci si è chiesto come può una squadra sviluppare un gioco corale e contenitivo senza arroccarsi in difesa. Chi non ha familiarità con le soluzioni tattiche adottate da Gian Piero Gasperini può rimanerne sorpreso. In realtà, nel corso di sei anni sulla panchina dell’Atalanta, ma ancor prima di approdare a Bergamo, è un film già visto, certamente più affinato fino all’esaltazione all’ombra del Campanone. L’allenatore ha la capacità di studiare i suoi giocatori e l’intuizione di affidare loro ruolo e compiti che potrebbero sembrare inadeguati e invece si rivelano indovinati. Convinzioni e non scommesse. Accorgimenti tattici che, ovviamente, sono orientati alle caratteristiche dell’avversario di turno. Nessuno avrebbe immaginato di vedere schierato in mediana Giorgio Scalvini, 18 anni compiuti lo scorso dicembre e 195 centimetri di altezza, per osteggiare la capacità di inserimento di un tale Milinkovic-Savic. Mossa riuscita. La storia del calcio è piena di queste fantasie che rendono belle anche le partite che finiscono zero a zero. A tale proposito, Atalanta fortunata quando l’unico intervento non riuscito, il colpo di testa mancato di Djimsiti, ha offerto la palla che Zaccagni ha stampato sul palo. Ogni tanto ci sta che la fortuna aiuti gli audaci. Quanto alla partita diligente disputata in casa dei biancocelesti di Sarri, Demiral e Palomino hanno alzato decisamente l’asticella svolgendo a dovere la fase difensiva e gestendo il possesso palla, pure non riuscendo a sviluppare le rituali ripartenze. Senza dieci titolari, poche squadre riescono a riproporre le proprie caratteristiche. E il finale di partita avrebbe potuto riservare qualche sorpresa quando, con i due schieramenti più allungati e gli spazi meno stretti, Aleksej Miranchuk ha cominciato a smistare palle interessanti prima di arrendersi a un dolore muscolare alla gamba sinistra. Il russo avrebbe già disfatto le valigie e resterà a Zingonia. Anche con l’arrivo di Boga, tornerà utile laddove non si potrà contare su Josic Ilicic. Il ricorso a giovani del calibro di Alassane Sidibe e Tommaso De Nipoti conferma la tesi di Gasperini, secondo cui la rosa deve comporsi di 16-17 giocatori di movimento, ai quali aggiungere elementi del vivaio. Certo, il momento di emergenza va superato ed è necessario che l’Atalanta torni a pieno organico dopo la sosta di campionato. Il mese di febbraio vedrà la squadra impegnata su tre fronti e ci sarà bisogno di tutti.
Gian Piero Gasperini durante il match Lazio-Atalanta finito 0-0 (photocredits: Alberto Mariani)