La lista dei convocati e quella degli infortunati. Due elenchi che, raffrontati, evidenziano quanto in casa Atalanta si riducano le soluzioni e le alternative in vista degli impegni sempre ravvicinati che caratterizzano il calendario stagionale. Due a settimana, una partita ogni tre o quattro giorni, con immancabile stakanovismo e forza di volontà che i giocatori arruolabili continuano a garantire, consentendo all’Atalanta di ben figurare nelle tre competizioni in cui è impegnata. Il quadro che si presenta alla vigilia della gara secca con il Bologna, valida per l’accesso alle semifinali di Coppa Italia, conferma le tante assenze e le difficoltà di ricambio nei vari reparti. Detto di Kossounou, operato per la lesione muscolo-tendinea all’adduttore destro, e Giorgio Scalvini, che pure subirà intervento chirurgico per riparare la spalla lussata, entrambi attesi tra fine aprile e inizi di maggio, gli esami strumentali a cui si sono sottoposti Scamacca, Carnesecchi e Kolasinac escludono la possibilità che possano essere impiegati nelle successive prossime partite, a cominciare dalle trasferte di campionato a Verona e a Bruges per l’andata dei playoff di Champions. Scamacca, che insieme a Scalvini era considerato un acquisto d’inverno virtuale, ha riportato la lesione della giunzione muscolo-tendinea del retto femorale destro e se ne dovrà valutare modalità e tempi di recupero; Carnesecchi, una lesione di basso grado fasciale dell’adduttore lungo destro; Kolasinac, una lesione di primo grado del bicipite femorale destro. Ai tre difensori di ruolo (Toloi, Hien e Djimsiti) che dovrebbero formare il reparto arretrato nel match di Coppa Italia con il Bologna, si è aggiunto il ventisettenne difensore e nazionale austriaco Stefan Posch, che ha lasciato i rossoblù, con cui ha giocato 75 partite in A e 6 in Champions, per raggiungere Bergamo e firmare il contratto che lo lega all’Atalanta fino a giugno 2025 con opzione di riscatto. Una pedina importante, anche perché Posch viene descritto come un giocatore adattabile dal punto di vista tattico, senza dimenticare che sia de Roon, sia Ruggeri possono essere abbassati in caso di necessità. In questa fase, Pasalic è destinato a diventare l’uomo in più, potendo spaziare dal centrocampo al reparto offensivo, dove è arrivato a dare man forte Daniel Maldini, in attesa di riavere a disposizione Lookman. L’attacco può contare su Retegui, che continua ad essere l’unica punta centrale, e De Ketelaere, con Samardzic e Brescianini chiamati a dare supporto da trequartisti o esterni. Assieme a Rui Patricio, promosso tra i pali, e Rossi, in panchina ci sarà un giovane terzo portiere in panchina fino al rientro Carnesecchi. A confortare c’è quella che Gasperini chiama la batteria dei cinque uomini di fascia: Bellanova e Palestra sulla destra, Ruggeri a sinistra, Cuadrado e Zappacosta adattabili su entrambe le corsie.
Il difensore austriaco Stefan Posch con l’a.d. dell’Atalanta, Luca Percassi (credits: atalanta.it)