Dal Qatar Mario Pasalic torna con la medaglia di bronzo, dopo la vittoria della sua Croazia per 2-1 sul Marocco nella finale di consolazione, e con la soddisfazione di aver regalato i quarti di finale ai croati trasformando il rigore decisivo nella lotteria dei rigori negli ottavi contro il Giappone. Nella finale per il terzo posto il centrocampista atalantino ha trovato spazio dal 66’, subentrando al posto di Majer, quando i croati erano già avanti 2-1 e la partita stava scendendo di tono.
Mezz’ora in campo, per dare il suo contributo anche in questo successo, pur senza grandi acuti in un Mondiale dove Pasalic ha fatto il suo pur senza avere grandi occasioni per mettersi in mostra con conclusioni a rete.
Per il ragazzo nato a Mainz nel 1995 e cresciuto nell’Hajduk Spalato un Mondiale da seconda fila, giocando tutti e sette gli incontri, anche se subentrando sempre dalla panchina, faticando a trovare spazio con la concorrenza agguerrita di Vlasic, Brozovic, Kovacic e Majer.
Comunque un’esperienza positiva per il numero 88 nerazzurro, venendo sempre coinvolto nelle scelte del ct Dalic, e giocando sempre nei finali e nei supplementari, contribuendo concretamente a questo terzo gradino sul podio della piccola Croazia, nazione da appena 4 milioni di abitanti capace di arrivare seconda quattro e mezzo fa al Mondiale in Russia e terza nel 1998 in Francia e adesso in questa kermesse in Qatar.
La formazione titolare scesa in campo per la finalina in Qatar. Pasalic ha giocato l’ultima mezz’ora (Ph: A. Mariani)
