Meglio il Bruges o lo Sporting Lisbona per l’Atalanta nei prossimi playoff di Champions? Sulla carta meglio i belgi. Ma attenzione a non sottovalutare il Club Brugge Koninklijke Voetbalvereniging, campione in carica (hanno vinto sei degli ultimi otto titoli nazionali) attualmente secondo con 48 punti nella Jupiler Pro Ligue, il massimo campionato belga, a tre lunghezze dalla capolista Genk. I nerazzurri fiamminghi, ex squadra di Kossounou e soprattutto di Charles De Ketelaere, che ha compiuto l’intera trafila giovanile nella squadra della sua città e ha poi vestito la maglia della prima squadra per quattro stagioni dal 2018 al 2022, in questa prima fase di Champions hanno collezionato 11 punti, battendo 1-0 in casa a sorpresa l’Aston Villa e poi vincendo a dicembre per 2-1 proprio contro lo Sporting Lisbona, perdendo sul terreno amico solo contro il Borussia Dortmund, con un sonoro 0-3. In trasferta hanno perso 3-1 a San Siro contro il Milan, poi un successo per 1-0 in casa dello Sturm Graz e un prezioso pareggio sul campo del Celtic Glasgow, due avversari incrociati anche dalla Dea. A gennaio un solo punto conquistato, dieci giorni fa, con l’altro prezioso pareggio strappato in casa contro la Juventus, per 0-0, prima di cadere 3-1 sul campo del City. In questo mese di gennaio il Bruges in patria ha vinto per 3-0 lo scontro diretto in casa con l’Anderlecht e ha eliminato la capolista Genk nella semifinale della coppa nazionale: risultati che certificano la buona salute di una squadra competitiva, soprattutto tra le mure amiche dello stadio Breydel (29mila posti), ma fino ad un certo punto. Lo scorso anno i belgi sono arrivati in semifinale di Conference League cedendo contro una Fiorentina non irresistibile, quest’anno nelle sfide più complicate contro Milan, Borussia Dortmund e City hanno sempre preso tre gol.
Lo Sporting Lisbona invece non ha bisogno di presentazioni dopo i quattro confronti equilibrati della scorsa stagione in Europa League con due vittorie nerazzurre per 2-1 e due pareggi per 1-1. Rispetto alla scorsa stagione i lusitani hanno sostanzialmente lo stesso organico, con le stesse stelle, su tutti il bomber svedese Gyokeres attualmente infortunato, e il blocco visto un anno fa. Stagione turbolenta sotto il punto di vista della guida tecnica: ha iniziato in panchina Amorim che a novembre ha rescisso per andarsene allo United, quindi l’interregno di un mese e mezzo di Joao Pereira, poi da Natale ecco Rui Borges. Nella Primeira Liga portoghese i biancoverdi stanno volando, primi con 47 punti dopo 19 giornate, con un vantaggio di sei lunghezze su Benfica e Porto: come un anno fa loro priorità e’ il campionato e aver raggiunto i playoff Champions, con annesso introito economico, può essere considerato già un obiettivo raggiunto per lo Sporting. Che in questa prima fase ha raccolto 11 punti battendo in casa 2-0 il Lille e soprattutto 4-1 il City nel suo peggior momento, conquistando un successo esterno sul campo del solito Sturm Graz e poi un importante pareggio in casa del PSV Eindhoven, quindi il tracollo casalingo con un disastroso 1-5 contro l’Arsenal, le sconfitte a Bruges e a gennaio a Lipsia, entrambe per 2-1, fino al sofferto pareggio interno contro il Bologna. Ha più talento, rispetto al Bruges, lo Sporting, più esperienza ad alto livello e teoricamente potrebbe contare sui 50mila dell’Alvalade, ma in trasferta raccoglie poco o nulla e senza un Gyokeres al meglio fatica a segnare. E a livello motivazionale i belgi potrebbero averne di più dei lusitani…
Ederson in azione nella gara di andata degli ottavi di finale di Europa League contro lo Sporting Lisbona, giocata il 14 marzo dello scorso anno e vinta per 2-1 (Ph: A. Mariani)