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Calcio 6 Novembre 2025di Fabrizio Carcano

Samardzic genio della lampada e Ahanor splendida conferma

Il talento cristallino di Lazar Samardzic finalmente incide e fa la differenza. Con qualche mese di ritardo, con grande merito di Ivan Juric che lo ha rilanciato restituendogli fiducia, Lazar Samardzic, che da quest’anno indossa la simbolica maglia numero 10, sta diventando il gioiello predestinato che tutti attendevano da un anno. Dodici mesi fa il fantasista serbo, acquistato dall’Udinese per 25 milioni, un investimento importante, era partito bene con alcuni gol pesanti in campionato e un bottino realizzativo di cinque reti a metà dicembre: poi un’eclissi di rendimento, mai incisivo, mai impattante, nel finale di stagione quasi fuori dalle rotazioni con Gasperini che lo aveva messo ai margini. In estate c’erano dubbi nella tifoseria sul serbo, qualcuno ne invocava la cessione: Juric fin dal primo giorno di ritiro lo ha elogiato, protetto, motivato, rilanciato tatticamente. E Samardzic sta ricambiando.

Decisivo a Torino nel 3-0 all’Olimpico, positivo in alcuni spezzoni in campionato, ma soprattutto decisivo nelle notti di Champions: un mese fa a Bergamo ha trasformato il pesantissimo rigore del pareggio contro il Bruges, avviando la rimonta vittoriosa completata da Pasalic. A Marsiglia ha incantato con una magia balistica, eroe a sorpresa perché entrato da soli quattro minuti. Ha ricordato un’altra notte analoga, meno prestigiosa come ribalta: nel settembre 2024 Samardzic regalo’ sempre al novantesimo, sempre con un sinistro dal lato destro, l’1-1 a Bologna e da quella notte la Dea vinse 11 partite consecutive in campionato e 15 su 16 con le coppe. Anche questo gol a Marsiglia potrebbe rappresentare una svolta stagionale per l’Atalanta. Che nella serata del trionfo al Velodrome si gode la maturità del 17enne Honest Ahanor, il migliore in campo fino alla magia del serbo: il ragazzino che festeggerà i 18 anni solo a fine febbraio ha giocato in un doppio ruolo, da difensore e da mediano aggiunto, creando superiorità in mezzo grazie alla sua corsa, alla sua energia, ma anche alla sua precisione tattica. Ha sbagliato pochissimi palloni confermando la personalità che già aveva mostrato in questi due mesi. Alla sua età pochi avevano già collezionato minuti così importanti a così alto livello e l’unico precedente a cui accostarlo, anche per il ruolo, e’ Paolo Maldini, per chi ha la memoria buona e ricorda il 17enne ‘3 rossonero’ nella stagione 85-86 con Liedholm in panchina…

Honest Ahanor a Marsiglia ha interpretato a dovere il ruolo di braccetto sinistro e mediano aggiunto (Ph: A. Mariani)