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Outdoor 15 Giugno 2025di Federica Sorrentino

Mercedes con Russell e Antonelli festa in Canada

Una gara storica per l’Italia della Formula 1, ma non per merito della Ferrari. Il Gran Premio del Canada 2025 saluta infatti il ritorno del tricolore sul podio, grazie al magico terzo posto conquistato da Andrea Kimi Antonelli ad appena 18 anni e 4 mesi d’età. Il bolognese, primo nostro connazionale a concludere una prova iridata di F1 tra i primi tre da Suzuka 2009 (quando ci riuscì Jarno Trulli), certifica la domenica perfetta della Mercedes che a Montreal vede il successo di George Russell davanti al mai domo Max Verstappen. La McLaren limita i danni con Oscar Piastri, quarto, mentre Lando Norris si ritira dopo un errore da principiante. Subito dopo ci sono le Ferrari, con Charles Leclerc e Lewis Hamilton quinto e sesto. Ma per entrambi i nervi sono a fior di pelle.

Come già avvenuto in terra catalana, anche in Canada l’attesa della Ferrari e di tutti era sulla prestazione che le monoposto avrebbero fornito in pista dopo un nuovo aggiustamento regolamentare: stavolta non più sulle ali anteriori, ma sul fondo. Ebbene: le speranze erano quelle di una crescita prestazionale delle Rosse, che la pista ha confermato solo in parte. Poi sono troppi però gli errori, a tutti i livelli. Leclerc ci ha messo il suo mandando a muro la SF-25 al venerdì e mancando il giro lanciato al sabato per un ostacolo in pista che non c’era. Ma anche il muretto toppa la decisione chiave in gara, vanificando un possibile podio.

In pista gli equilibri sembrano in effetti piuttosto livellati sin dalla partenza, in cui splende proprio la stella di Antonelli: sensazionale il suo attacco su Piastri, proprio colui che a Miami lo aveva beffato in occasione della sua storica pole position alla Sprint Race. Stavolta però Kimi trova il corridoio giusto sul leader del campionato, guadagna la traiettoria migliore e si prende quel terzo posto che conserverà fino al traguardo. Questa la riprova di una McLaren più «umana» che nel recente passato, con i rimpianti Ferrari che aumentano. Verstappen, secondo per l’intera durata della gara, deve anticipare ogni cambio gomma per conservare la sua posizione. Leclerc, che invece insegue, parte con le hard e potrebbe tentare qualcosa di diverso con la più prestazionale medium a fine gara. Lo suggerisce anche al team, che però boccia la sua proposta di unica sosta e rimane sulle due: «Non capisco questa decisione», si lamenta in diretta radio il monegasco, confermando la sua linea anche a fine gara pur evitando qualsiasi polemica.

Resta il fatto che, con un possibile pit stop di vantaggio sugli altri, Leclerc si trova in alcune fasi di gara in piena zona podio. Addirittura dopo il 48° giro conduce il Gran Premio per alcuni minuti, quando Norris (a parità di strategia con lui) abbandona le fatidiche medie dopo appena 17 giri. Le Rosse si ritrovano quindi al sesto e settimo posto, mentre davanti a loro i primi cinque nel finale sono tutti racchiusi in cinque secondi. Tutto è in discussione, soprattutto il terzo posto di Antonelli, ma il più aggressivo è una volta tanto proprio Norris. Peccato che decida di attaccare il quarto posto del compagno Piastri e lo faccia in un punto del circuito in cui la sua macchina semplicemente non può fisicamente infilarsi: il risultato è un ritiro che spalanca la leadership del team al compagno e rappresenta per lui la bocciatura forse definitiva. Il vero uomo da titolo per i papaya è Oscar, a Lando non resterà che mettersi a disposizione. Poi ci sono certamente Verstappen e Russell, Antonelli sta arrivando. Le Ferrari no, specie se Leclerc alterna errori e malintesi con i box, mentre Hamilton appare sempre più immalinconito e ammette che «questa macchina non ha ritmo, e non è facile far ballare chi non ha ritmo».

George Russell e Kimi Antonelli festeggiano il primo e terzo posto nel GP del Canada (credits: Mercedes-AMG Petronas F1 Team)