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Outdoor 26 Giugno 2025di Marco Enzo Venturini

MotoGP ad Assen, tutti i dubbi di Bagnaia e Ducati

Una delle piste più iconiche del Motomondiale si prepara ad ospitare di nuovo la MotoGP, in un momento più caotico di quanto possa superficialmente apparire. Perché se da un lato la classifica suggerisce che il campionato è già in mano a Marc Marquez, gli strascichi del Mugello ancora non si sono esauriti e minacciano di condizionare anche il fine settimana di Assen. La cosiddetta «università delle due ruote», altra pista storicamente amica di Pecco Bagnaia negli ultimi anni come del resto quella toscana. Ma se il Gran Premio d’Italia si è trasformato in una profonda delusione, una settimana dopo il clima non è cambiato. E in casa Ducati si sente.

Uno dei temi del Mugello si è infatti a posteriori rivelato essere la conversazione rubata dalle telecamere del retropodio tra il dominatore Marc Marquez e il sorprendente Fabio Di Giannantonio, autore di un sensazionale terzo posto. Proprio quest’ultimo si è fatto scappare la considerazione sul fatto che la Ducati del 2025 sia di fatto la stessa del 2024, aggiungendo che «Davide (Tardozzi) non vuole che si sappia». E il gelo con cui il catalano ha accolto questa frase, consapevole che le telecamere l’avessero immortalata, certifica la delicatezza del tema.

Ebbene: lo stesso Di Giannantonio, all’arrivo ad Assen, invece di abbassare i toni, ha di fatto rilanciato. Stuzzicato sulla possibilità di scendere in pista con la GP24 o la GP25, qualora potesse scegliere, il pilota del Team VR46 ha in sostanza glissato: «Userei quella dell’anno prossimo, la 26. Che è un’evoluzione della 25, che a sua volta è un’evoluzione della 24». Una risposta parziale, quindi, pur accompagnata dalla soddisfazione per i cambiamenti del Mugello che «hanno funzionato», soprattutto per quanto riguarda la resa dell’anteriore.

Proprio l’annoso problema di Bagnaia, che sulla pista amica del Mugello ha ammesso di essersi comportato da «gambero» proprio per la difficoltà di interpretare il davanti della sua Ducati, con il risultato di perdere posizioni e competitività sia al sabato che alla domenica su una pista in cui negli anni precedenti dominava. Lo stesso quadro che rischia di riproporsi ad Assen, dove Pecco vinse la sua prima gara nel Motomondiale a 19 anni (nel 2016, ai tempi della Moto3) e in cui ha raccolto altrettante vittorie negli ultimi tre anni. Ma quest’anno sembra pericolosamente diverso.

«Assen è una pista meravigliosa, e non vedo l’ora di correrci – ha affermato Bagnaia -. Mi sento pronto per ripartire, ho riguardato alcune gare passate e qui sono sempre andato abbastanza bene anche nelle Sprint Race. Per fortuna riesco a resettare sempre, poi al Mugello erano successe anche cose positive e preferisco concentrarmi su quelle. Perché in qualifica e nei primi sette giri mi sono davvero divertito. So che da solo non posso risolvere nulla, ma vedo che anche in Ducati tutti si stanno impegnando al massimo per affrontare la situazione».

Peccato che queste parole di grande ottimismo cozzino con quanto lo stesso Pecco aveva precedentemente dichiarato alla stampa spagnola, per la precisione al quotidiano «As». Che ha raccolto le riflessioni di un Bagnaia molto più scoraggiato: «Guardavo Marc e Alex Marquez sapendo di non poter fare nulla, come sempre. Perché succede sempre lo stesso, quando cerco di alzare il ritmo l’anteriore inizia a sottosterzare ovunque». Insomma: il desiderio di ripartire c’è, ma i problemi non mancano. E nonostante il dominio totale di un suo pilota (anzi: una coppia di fratelli che guidano sotto le insegne di Borgo Panigale), in Ducati dovranno necessariamente fare i conti con i problemi di un campione in pieno affanno.

Pecco Bagnaia si confronta con la pista di Assen (credits: Ducati Corse)