Anche a Spielberg prosegue il dominio McLaren, ma la Ferrari c’è e lo afferma a gran voce. Il Gran Premio d’Austria va a Lando Norris, dominatore dell’intero fine settimana e in grado di resistere anche agli attacchi del compagno di squadra Oscar Piastri che chiude secondo. A completare il podio è però Charles Leclerc, estremamente solido come anche Lewis Hamilton quarto. La seconda Ferrari precede il primo inseguitore, George Russell, di mezzo secondo certificandosi come prima alternativa alla McLaren. E anche la classifica costruttori lo conferma, con il ritorno alla piazza d’onore. Male Kimi Antonelli, che al primo giro elimina se stesso e Max Verstappen in uno scontro che potrebbe avere strascichi anche nel mondiale.
Oltre al ritorno della competitività in casa Ferrari, infatti, sono due le principali notizie che arrivano dal Gran Premio d’Austria. La prima è che, con lo 0 in classifica rimediato proprio nella gara di casa della sua Red Bull, Verstappen esce forse definitivamente da una corsa per il titolo che lo vede a questo punto a -61 punti dal leader Piastri. La seconda è che invece Norris resta a sole 15 lunghezze di distacco, sufficienti a pensare che in casa McLaren le battaglie interne non mancheranno da qui in poi. E proprio a Spielberg ne abbiamo avuto un assaggio.
I due papaya riescono infatti a porsi in vetta alla gara già alla prima curva, con Norris in pole abile a resistere all’attacco di Leclerc permettendo al compagno di infilare all’esterno la Ferrari del monegasco. Un lavoro di squadra che nel corso dei giri successivi, però, si trasformerà quasi in un problema. Nel frattempo alla terza curva dopo la partenza il bloccaggio del posteriore di Antonelli provoca un disastro: lo scontro con Verstappen e il ritiro di entrambi. Kimi a fine gara ammetterà a capo chino le proprie colpe, perdonato però dall’olandese: «Assolutamente non c’è problema, sono cose che capitano ed è stato sfortunato. Io con lui vado molto d’accordo, poi è chiaro che queste cose non succedono mai di proposito».
Il resto della gara si consuma con la battaglia ravvicinata tra le due McLaren, con le Ferrari alle loro spalle senza particolari problemi a contenere gli inseguitori. Piastri sembra per la prima volta puntare al sorpasso al compagno, in barba alle ormai superate «papaya rules». Resta infatti per tutta la prima fase di gara al di sotto del secondo di ritardo e ci prova in diverse occasioni. In una di esse ce la fa, ma Norris stavolta si dimostra lucidissimo e lo controsorpassa. Quindi, al 20° giro, l’australiano azzarda l’attacco nella difficilissima curva 4 ed è costretto a bloccare le gomme per evitare un disastroso contatto. Non sembra casuale che appena un giro dopo Norris sia chiamato a tornare ai box per cambiare le gomme, evitando ulteriori guai.
Solo dopo la seconda tornata di pit stop i due si ritrovano di nuovo potenzialmente in battaglia, ma con quasi 5 secondi di distacco. Piastri riesce però ad annullarli, rimettendosi negli scarichi del compagno proprio nel finale di gara. L’ultimo giro potrebbe essere quello dell’attacco decisivo, ma Norris approfitta della lotta tra i doppiati Alonso e Bortoleto (entrambi a punti dopo una gara encomiabile) per proteggersi e tornare a vincere proprio sulla stessa pista che nel 2020 lo vide festeggiare il primo podio in carriera. Stavolta una vera festa non c’è, e il britannico certamente sorride ma appare soprattutto lucido e controllato. Forse gli elementi che più gli servivano per rimettersi realmente in lizza per il campionato.
Timido sorriso anche per Leclerc, di nuovo sul podio e che dopo l’estrema cautela nelle dichiarazioni delle ultime settimane stavolta si lascia scappare a caldo che in casa Ferrari il sogno di vincere domenica prossima a Silverstone esiste. Solo in seguito ribadisce la frustrazione di dover gestire la macchina non avendo sempre modo di dare il massimo. Intanto però parlano i numeri: se la McLaren è irraggiungibile, il Cavallino si rimette al secondo posto del campionato con un punto di vantaggio sulla Mercedes e ben 48 sulla Red Bull. Che proprio nella gara di casa non raccoglie nulla, per la prima volta dal Bahrain nel 2022, e vede Yuki Tsunoda chiudere addirittura in ultima posizione. Senza Verstappen, insomma, il team dominatore degli ultimi quattro campionato è praticamente inesistente.
I piloti McLaren festeggiano sul podio del GP d’Austria (credits: McLaren)